Pandemia Coronavirus
e campagna vaccinale

Monitoraggio indipendente GIMBE

Coronavirus: continua a salire la curva dei contagi. Nell’ultima settimana + 141% rispetto a un mese fa

21 agosto 2020

NELLA SETTIMANA 12-18 AGOSTO, RISPETTO ALLA PRECEDENTE, SI RILEVA UN ULTERIORE AUMENTO DEI NUOVI CASI (+581). CRESCE IL NUMERO DEI PAZIENTI RICOVERATI CON SINTOMI (+43) E DI QUELLI IN TERAPIA INTENSIVA (+9). SALGONO A 15.089 I CASI ATTUALMENTE POSITIVI: 35,2% SONO IN LOMBARDIA, UN ULTERIORE 51,5% SI DISTRIBUISCE TRA EMILIA ROMAGNA, VENETO, LAZIO, PIEMONTE, SICILIA, TOSCANA E CAMPANIA, IL RESTANTE 13,3% NELLE ALTRE REGIONI. ACCORATO APPELLO DELLA FONDAZIONE GIMBE ALLA RESPONSABILITÀ INDIVIDUALE E ISTITUZIONALE IN VISTA DELLA RIAPERTURA DI SCUOLE E UNIVERSITÀ, OLTRE CHE DELLE CONSULTAZIONI ELETTORALI

21 agosto 2020 - Fondazione GIMBE, Bologna

Il monitoraggio indipendente della Fondazione GIMBE rileva nella settimana 12-18 agosto, rispetto alla precedente, un incremento del 20,6% dei nuovi casi (3.399 vs 2.818), a fronte di un lieve aumento dei casi testati (180.300 vs 174.671). Relativamente ai dati ospedalieri in crescita i pazienti ricoverati con sintomi (843 vs 801) e quelli in terapia intensiva (58 vs 49). In dettaglio:

  • Decessi: +36 (+0,1%), oltre a 154 decessi comunicati dalla ASL di Parma sinora non conteggiati.
  • Terapia intensiva: +9 (+18,4%)
  • Ricoverati con sintomi: +42 (+5,2%)
  • Nuovi casi totali: +3.399 (+1,4%)
  • Casi testati +5.629 (+3,2%)
  • Tamponi totali: -7.188 (-2,2%)

«Dal 12 al 18 agosto – dichiara Nino Cartabellotta, Presidente della Fondazione GIMBE – si conferma il trend in aumento sia dei nuovi casi, sia dei pazienti ospedalizzati con sintomi e, in misura minore, di quelli ricoverati in terapia intensiva. Dopo 4 settimane di crescita costante siamo davanti a segnali che invitano a mantenere l’attenzione molto alta sull’andamento dell’epidemia nel nostro Paese».

Notevoli le variabilità regionali (tabella): in 6 Regioni e nelle 2 Province Autonome si rileva una riduzione complessiva di 180 nuovi casi rispetto alla settimana precedente, con variazioni che oscillano dai -6 della Prov. Aut. di Bolzano ai -53 dell’Abruzzo. 13 Regioni fanno registrare un aumento dei nuovi casi per un totale di 761 nuovi casi, con un range che varia dai 169 del Lazio agli 8 della Sardegna.

«Quale indicatore della diffusione del contagio – spiega il Presidente – abbiamo rivalutato la distribuzione geografica dei 15.089 casi attivi al 18 agosto, aumentati complessivamente di 1.528 unità (+11,3%) rispetto alla settimana precedente». La Lombardia, seppure in calo relativo (-3,6%) e assoluto (-200) rispetto all’11 agosto, conta il 35,2% dei casi (5.314); un ulteriore 51,5% si distribuisce tra Emilia-Romagna (1.789), Veneto (1.688), Lazio (1.359), Piemonte (897), Sicilia (722), Toscana (718) e Campania (596); i rimanenti 2.006 casi (13,3%) si collocano nelle restanti 11 Regioni e 2 Province autonome con un range che varia dagli 8 della Valle d’Aosta ai 340 della Puglia (figura 1).

«Nell’ambito di un quadro di circolazione endemica del virus – continua Cartabellotta – si conferma il trend in progressivo aumento dei nuovi casi, siano essi autoctoni, di importazione (stranieri) o da rientro di italiani andati in vacanza all’estero». Infatti se nelle prime tre settimane di luglio i nuovi casi erano stabili, nelle ultime quattro settimane abbiamo assistito ad un progressivo e costante incremento: i 3.399 nuovi casi della settimana 12-18 agosto costituiscono un valore superiore al 140% rispetto alla settimana 15-21 luglio quando erano 1.408 (figura 2). «La risalita nella curva dei contagi – precisa il Presidente – desta non poche preoccupazioni sia perché l’incremento inizia a riflettersi progressivamente sull’aumento delle ospedalizzazioni, sia perché solo negli ultimi 2 giorni, peraltro non inclusi nella nostra analisi settimanale, sono stati riportati quasi 1.500 nuovi casi».

«Davanti a questi numeri – conclude Cartabellotta – se da un lato bisogna evitare inutili allarmismi, dall’altro non è ammissibile sottovalutare il costante aumento dei nuovi casi, anche in vista di appuntamenti cruciali per il Paese, quali riapertura di scuole e università e consultazioni elettorali. L’arma migliore per una serena convivenza con il virus rimane la massima aderenza ai comportamenti raccomandati: dal frequente lavaggio delle mani alle misure di igiene respiratoria, dal distanziamento sociale all’uso della mascherina negli ambienti pubblici al chiuso e all’aperto dove non è possibile mantenere la distanza minima di un metro, al rigoroso rispetto del divieto di assembramenti. Dal canto loro, le autorità sanitarie devono potenziare la sorveglianza epidemiologica, sia per identificare e circoscrivere i focolai, sia per individuare tempestivamente casi di importazione e di rientro».


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